Una sala Bergamas gremita, come ancora non si era vista negli altri appuntamenti in cartellone, ha salutato la stagione teatrale organizzata da a.Artisti Associati, arrivata al termine per quest’anno.
Tanto entusiasmo non può prescindere dal protagonista dell’ultima serata in cartellone: il pianista Lucio Belviso, gradiscano doc, con all’attivo una brillante carriera che l’ha portato fuori dai confini locali e nazionali. Ad un compaesano tanto apprezzato (grazie a lui, tra l’altro, è tornato in auge l’inno di Gradisca) la comunità ha offerto quindi un tangibile attestato di stima e affetto, tanto che a balzare all’occhio e rimanere sulla pelle degli spettatori è stata soprattutto la commistione tra l’offerta artistica di livello e la dimensione quasi familiare della serata.
«Suona come se fosse spinto da un moto dell’anima», ha commentato il direttore artistico della stagione, Walter Mramor, che ha colto l’occasione per fare il punto sulla rassegna, cui hanno partecipato artisti del calibro di Tullio Solenghi, Andrea Brambilla, Ennio Marchetto e David Riondino.
«Un’occasione per vedere grandi artisti al di là dell’immagine più popolare, legata soprattutto alla sfera televisiva - ha commentato Mramor - e per apprezzarli soprattutto nella loro dimensione più intimistica».
Elisa Meazzini