«Se il leone di San Marco più non veglia sui torrioni diverremo noi leoni se il nemico attaccherà». È uno dei passi più significativi dell’“Inno a Gradisca”, la storica colonna sonora della città della Fortezza risalente al 1898 e ripresentata nella sua versione restaurata martedì sera in una Sala Bergamas gremita in ogni ordine di posti.
«Una serata indimenticabile, una festa della gradiscanità dove tanta gente ha potuto finalmente riscoprire una delle più belle e sentite tradizioni di Gradisca come, appunto, il suo inno – il commento dell’assessore alla cultura Paolo Bressan, tra gli ideatori dell’iniziativa –. L’inno che molte generazioni, compresa la mia, hanno imparato alle scuole elementari.
Una versione aggiornata per permetterne la riproduzione su compact disc (dove sono incise sia la versione orchestrata sia quella corale), ma fedele, per testi e musica, alla prima versione «eseguita per la prima volta in occasione della festività del giovedì grasso nel febbraio del 1898», ha ricordato Bressan.
A inaugurare la serata, dopo i saluti portati dal sindaco Franco Tommasini e il discorso dell’assessore Bressan (che ha ricordato in merito figure storiche gradiscane come i maestri Augusto Geat, Gianni Pian e Pino Odorico), l’introduzione storica di Giorgio Germani. Una vera e propria ricostruzione della nascita dell’inno gradiscano, non senza passare per le figure dei suoi due ideatori: Edmondo (che ha curato i versi) e Riccardo (sue le musiche originali) Zumin.
A prendere la parola, poi, è stato il maestro Lucio Belviso, che ha musicato l’“Inno a Gradisca” su cd. Una vera e propria ovazione, a seguire, ha invece accompagnato la musica, diffusa mediante gli altoparlanti sistemati nella sala. «È stato davvero emozionante – ricorda Bressan – vedere tutta la gente mettersi in piedi e accompagnare con applausi le note del nostro inno. Ho visto gente commossa ricordare perfettamente le parole, poi a furor di popolo è stato costretto a salire sul palco anche il maestro Pettarin (che ha diretto sia la versione orchestrale sia quella corale, eseguita dal coro “Portelli” di Mariano del Friuli, ndr) per dirigere proprio i presenti, che hanno quindi cantato sulle note diffuse dagli altoparlanti. Una versione “live”, diciamo così, del nostro inno».
Un inno per il quale proprio l’assessore Bressan ha rivolto una specifica richiesta agli insegnanti di musica delle scuole elementari gradiscane. «Senza ovviamente permettermi d’interferire con il loro operato, credo che riscoprire una vecchia tradizione gradiscana tornando a insegnare agli alunni delle elementari l’inno di Gradisca possa essere una bella cosa».
Presenti alla serata anche due pronipoti di Edmondo Zumin, una copia del cd sarà consegnata dall’amministrazione comunale a ogni associazione gradiscana. Il cd, comunque, è acquistabile (costo indicativo circa dieci euro) nella libreria di via Battisti, in prossimità della Porta Nuova. (ma.ce.)